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FILTRI ATTIVI
Recenti sviluppi della riforma sulla disciplina delle crisi
Sommario: 1. Le proposte della Commissione ministeriale per la riforma del diritto concorsuale. Considerazioni preliminari. - 2. L'opzione per principi e criteri direttivi dettagliati. Le tre linee direttrici della riforma. A) Gli istituti di allerta e di prevenzione. - 3. B) La procedura di composizione concordata della crisi. - 4. C) La procedura di liquidazione concorsuale. - 5. L'insolvenza del debitore civile e del piccolo imprenditore non soggetto alle procedure «ordinarie». L'esdebitazione. - 6. Conclusioni.
CONSIGLIO DI STATO 22 agosto 2003, n. 4750
Sommario: Disciplina della concorrenza e del mercato. Sistema sanzionatorio. Configurabilità di una incapacità a contrarre con la P.A. per le imprese partecipanti ad una intesa restrittiva della concorrenza. Esclusione.
Osservazioni a Trib. Roma, 14 novembre 2002
Sommario: Società di persone. Atti di gestione suscettibili di modificare la struttura dell'ente societario. Competenza alla loro adozione. Necessità del consenso unanime dei soci in quanto atti modificativi delle basi essenziali della società.
L'amministrazione delegata nella riforma
Sommario: 1. Premessa. - 2. La nuova disciplina della amministrazione delegata: le materie non delegabili. - 3. (segue): poteri e doveri. - 4. (segue): responsabilità. - 5. La delega di funzioni nei sistemi alternativi di amministrazione e controllo. - 6. L'amministrazione delegata nel nuovo sistema: la posizione sistematica. - 7. Il presupposto della delega: il ruolo della «autorizzazione» dei soci. - 8. Le conseguenze della delega: ripartizione «verticale» e ripartizione «orizzontale» delle competenze - 9. L'oggetto della delega: poteri organizzativi e poteri esecutivi. - 10. Conclusioni.
Sommario: 1. Patrimoni destinati e gruppi di società: le ragioni di un confronto. - 2. Articolazione dell'impresa, segmentazione del rischio e ampliamento delle fonti di finanziamento dell'attività: l'identità del profilo funzionale. - 3. La diversità della forma giuridica e i problemi pratici emergenti in ragione di tale differenza. - 4. I principi caratterizzanti la disciplina del patrimonio destinato e del gruppo. - 5. La tendenziale sovrapposizione tra le «condizioni di uso» del gruppo e del patrimonio destinato: la nozione di specifico affare ai sensi dell'art. 2447-bis. - 6. I pretesi vantaggi derivanti dal ricorso al patrimonio destinato in luogo della creazione di un gruppo di società: il problema delle spese di costituzione - 7. Segue: e di quelle di organizzazione - 8. I punti critici nella disciplina del patrimonio destinato: i limiti alla costituzione e i riflessi dell'insolvenza della società sulla prosecuzione dell'affare - 9. Gestione del gruppo e gestione dei patrimoni destinati: per un'estensione del principio dettato dall'art. 2497.
Le modalità di acquisto di azioni proprie da parte di società quotate
Sommario: 1. Premessa - 2. La disciplina «aggiuntiva» dell'acquisto di azioni proprie da parte di società quotate - 3. La statuizione del principio della parità di trattamento degli azionisti - 4. L'acquisto di azioni proprie mediante offerta pubblica di acquisto e l'identificazione dei cosiddetti «acquisti sul mercato». - 5. Gli acquisti sul mercato mediante le modalità concordate con la Borsa Italiana S.p.A. - 6. Le contrapposte operazioni di vendita - 7. Gli acquisti sul mercato e la prassi del trading - 8. L'acquisto di azioni proprie come tecnica di difesa dalle scalate ostili.
Diritti diversi e categorie di azioni
Sommario: 1. Premesse - 2. Le azioni speciali nel quadro normativo - 3. Le diversità di disciplina, tra gli azionisti e di contenuto - 4.1 L'autonomia privata e le categorie azionarie - 4.2 Segue: i limiti - 5.1 La rilevanza della diversità e le diversità «maggiori» - 5.2 Segue: le diversità «minori» - 5.3 Segue: le azioni con vincolo nella circolazione - 6. La categoria monoazionaria
Posizione dominante individuale e posizione dominante collettiva
Sommario: 1. La duplice rilevanza della nozione di posizione dominante nel diritto antitrust. - 2. Potere di mercato e “sostanziale indipendenza” di comportamento. - 3. Gli indici sintomatici della posizione dominante. - 4. Posizione dominante e determinazione del mercato rilevante: le diverse prospettive “ex ante” (concentrazioni) ed “ex post” (abusi). - 5. Potere di mercato e dipendenza economica. - 6. La costituzione o il rafforzamento della posizione dominante individuale come ragione di divieto delle operazioni di concentrazione (in particolare: con riferimento alle concentrazioni conglomerali). - 7. Il divieto di abuso di posizione dominante collettiva nell’interpretazione corrente: la posizione dominante collettiva come cartello fra imprese. Sostanziale inutilità della nozione. - 8. Possibili interpretazioni estensive, atte a dare rilevanza autonoma al divieto di abuso di posizione dominante collettiva: il parallelismo spontaneo fra imprese oligopoliste. - 9. Segue. La posizione dominante plurima non collettiva. - 10. La posizione dominante collettiva nella disciplina delle concentrazioni. La valutazione ex ante del pericolo di formazione di un cartello. - 11. Gli standard di prova richiesti e il contrasto fra Commissione e Tribunale di I grado. - 12. “Pericolo di costituzione di posizione dominante collettiva” e “diminuzione sostanziale della concorrenza”. - 13. La valutazione ex ante delle posizioni dominanti nella disciplina delle comunicazioni elettroniche.
La trasformazione dell'impresa ad opera dell'organo amministrativo
Sommario: 1. Introduzione. 2. L'organizzazione «economica» dell'attività d'impresa nella società. - 3. La pianificazione come elemento implicito della nozione giuridica dell'imprenditore. - 4. La quadratura del cerchio negli hard cases: l'inizio e la fine dell'impresa. - 5. L'estraneità degli atti di gestione all'oggetto sociale rispetto alla pianificazione d'impresa e nel gruppo. - 6. L'assunzione di partecipazioni e l'art. 2361 c.c. - 7. La trasformazione dell'attività d'impresa: lo «scorporo» dell'azienda sociale alla luce della pianificazione strategica.
Sommario: Clausola penale. Riduzione ad equità. Necessità dell'eccezione del debitore. Esclusione.
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