16 risultati
FILTRI ATTIVI
CORTE DI CASSAZIONE - 28 gennaio 1994, n. 866
Apertura di credito in conto corrente e apertura di credito per sconto titoli non accettati. Differenze. Fallimento del cliente. Rimesse in conto eccedenti l'ammontare del fido. Atti solutori. Revocabilità.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 35
TRIBUNALE DI MILANO - 7 ottobre 1993
Utilizzazione da parte dell'acquirente di azienda del marchio contenente il patronimico dell'alienante. Carattere ingannevole del messaggio pubblicitario. Insussistenza.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 99
Principi o clausole generali, clausole " abusive " o " vessatorie " e diritto comunitario
(UMBERTO SALVESTRONI)
1. La Direttiva 93/13/Cee e la sua attuazione. La traduzione italiana dell'art. 3 della Direttiva. Condizioni generali nei contratti dei « consumatori », clausole « abusive » o « vessatorie » e buona fede. - 2. Il principio generale di buona fede ed i vari testi dell'art. 3 della Direttiva sulle clausole « abusive ». Clausole « abusive » e « vessatorie », in senso stretto, nella Proposta italiana di recepimento della Direttiva. - 3. Il rapporto tra buona fede soggettiva ed oggettiva e la nuova disciplina proposta per le clausole « vessatorie ». La rilevanza di una possibile distinzione. - 4. La caduta della specifica approvazione per iscritto delle clausole « abusive » nei contratti dei consumatori e di quelle relative ad « arbitrati internazionali ». - 5. Cenni conclusivi.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 11
CORTE D'APPELLO BOLOGNA, SEZ. III - 8 gennaio 1994
Imitazione servile. Fattispecie. Imitazione di prodotti altrui. Introduzione di elementi differenziali. Esclusione. Imitazione servile delle caratteristiche di un prodotto altrui. Impossibilità di introdurre varianti. Illiceità dell'imitazione. Esclusione. Imitazione di disegno ornamentale non brevettabile. Tutela contro l'imitazione servile. Ammissibilità.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 87
I " principi di diritto europeo dei contratti " e l'idea di codice
(CARLO CASTRONOVO)
1. Un'occasione di riflessione sui Principi; - 2. L'idea di codice e la Risoluzione del Parlamento europeo; - 3. Un codice europeo delle obbligazioni e dei contratti e i Principi; - 4. I Principi non realizzano l'idea di codice; - 5. I Principi e la lex mercatoria; - 6. I Principi come diritto debole; - 7. Principi europei e Principi Unidroit; - 8. Due modelli normativi all'interno dei Principi europei; - 9. Dalla lex mercatoria a una disciplina generale.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 21
CASSAZIONE - 10giugno 1994, n. 5648
Società di professionisti. Società di progettazione industriale. Divieto di costituzione. Insussistenza.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 1
Diritto comparato e teoria del progresso
(ERIK JAYME)
1. Introduzione. - 2. Emerico Amari e Vienna. - 3. Emerico Amari: teoria del progresso e diritto comparato. - 4. Riserve sulla teoria di Vico. - 5. La valutazione nel diritto comparato. - 6. Diritto internazionale privato: la better law doctrine. - 7. Progressismo come metro per il diritto migliore. - 8. Progresso tecnico. - 9. Pensiero progressista e coscienza del declino. - 10. Nietzsche: l'età della comparazione. -11. Paesi civilizzati e popoli primitivi. - 12. Declino della civiltà e diritto internazionale privato. - 13. Paesi in via di sviluppo e legge internazionale sull'adozione. - 14. Confronto culturale. - 15. Antoine Condorcet: prospettiva.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 39
Note preliminari sull'ammissibilità del trasferimento Astratto
(LUCIA BOZZI)
1. Il negozio traslativo astratto e il problema della sua ammissibilità: cenni introduttivi - 2. Delimitazione del campo di indagine: vari significati e aspetti del termine astrazione. - 3. Cenni sull'evoluzione storica del negozio traslativo astratto. La dottrina tedesca. - 4. Esigenza di causalità nelle attribuzioni patrimoniali ed efficacia reale del contratto causale. - 5. Causa del negozio e causa dell'attribuzione. Riproposizione della dicotomia Grund Zweck. - 6. Causa come funzione economico individuale e nuova prospettiva di indagine: ammissibilità o configurabilità di un trasferimento astratto?. - 7. Ambito applicativo e meritevolezza di tutela. - 8. Conclusioni.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 199
L'art. 5 della legge 287/90 e le operazioni infra gruppo. Brevi note intorno al significato e alla funzione del fatto " concentrazione " nella disciplina antitrust
(GIUSEPPE GUIZZI)
1. I termini del problema e le posizioni assunte dalla dottrina e dall'Autorità garante. Necessità di superare entrambe le tesi e tentativo di spiegare l'inapplicabilità della disciplina antitrust alle operazioni infragruppo attraverso una diversa ricostruzione del ruolo del fatto « concentrazione » all'interno della fattispecie delineata dall'art. 5. - 2. Premessa metodologica: il significato delle nozioni di fatto giuridico e fattispecie secondo la teoria generale del diritto. - 3. La concentrazione come fenomeno empirico e come fenomeno giuridico. Identificazione di quella giuridicamente rilevante con ogni fatto produttivo di un mutamento duraturo della struttura del mercato. - 4. La soluzione: la non applicabilità della disciplina delle concentrazioni alle operazioni infragruppo quale conseguenza della loro non conformità alla fattispecie. - 5. Conclusioni: la concentrazione come fatto funzionale e riflessi applicativi di tale impostazione.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 165
Le tecniche di imputazione del danno extra contrattuale tra codice civile e legislazione speciale: l'esercizio di attività pericolose nel diritto tedesco
(ALESSANDRO SOMMA)
1. Premessa: la responsabilità per rischio tra decodificazione e ricodificazione. -2. Alle origini del duales Schuldrecht nel diritto tedesco. - 3. Lo sviluppo e il consolidamento del duales Schuldrecht; le fattispecie di responsabilità oggettiva extracontrattuale, - 4. L'individuazione di una « via tedesca » alla responsabilità per rischio. Le tecniche legislative di imputazione oggettiva del danno. - 5. Segue: le critiche della dottrina. In particolare: a) negli anni quaranta. - 6. Segue: b) negli anni sessanta. -7. Segue: c) negli anni ottanta. - 8. La giurisprudenza tedesca di fronte al duales Schuldrecht nella responsabilità extracontrattuale. - 9. Segue: lo sviluppo di « illegale Gefährdungshaftungstatbestände ». - 10. Conclusioni: i possibili scenari futuri.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 277
Mandato in rem propriam e procedura fallimentare
(ALDO ANCORA)
Mandato in rem propriam all'incasso di crediti. Fallimento del mandante. Applicabilità dell'art. 78 legge fallimentare. Esclusione.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 41
La disciplina delle intese restrittive della concorrenza tracciata dall'art. 2 della l. 287 del 1990
(LUIGI MANSANI)
1. Le differenze rispetto al testo dell'art. 85,1 del Trattato Cee. In particolare, il concetto di restrizione « consistente » della concorrenza. - 2. Il gioco della concorrenza tutelato dal Trattato Cee. - 3. Le restrizioni della concorrenza in contrasto con gli obiettivi della legge. - 4. La nozione di intesa: accordi e pratiche concordate. -- 5. Continua: le deliberazioni di consorzi, associazioni di imprese ed altri organismi similari. - 6. La nozione di impresa. Il concetto di « parte rilevante » del mercato nazionale. - 7. « Oggetto » ed « effetto » restrittivo. Applicabilità della c.d. « rule of reason » alle intese in contrasto con l'art. 2,1. - 8. Le attività vietate dall'art. 2,2. Le distorsioni della concorrenza generate dalle intese orizzontali. - 9. Le intese orizzontali relative ai prezzi e alle condizioni d'offerta, - 10. Le limitazioni concertate della produzione o delle potenzialità di sviluppo dell'impresa. - 11. Le intese miranti alla divisione dei mercati o delle fonti di approvvigionamento. - 12. Gli scambi di informazioni fra imprese. - 13. Le intese verticali. - 14. Gli accordi di distribuzione e acquisto esclusivi. - 15. Gli accordi di distribuzione selettiva e il franchising, - 16. I patti di prezzo imposto. - 17. Le condotte discriminatorie. - 18. I contratti leganti.
Annata 1995 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 55