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FILTRI ATTIVI
CORTE DI CASSAZIONE - 9 dicembre 2002, n. 17475
Disciplina della concorrenza e del mercato. Configurabilità di un diritto soggettivo del consumatore al mercato concorrenziale. Esclusione. Intesa restrittiva della concorrenza. Effetti riflessi sul consumatore. Legittimazione all'azione di risarcimento danni. Condizioni.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 1
Il recesso nel contratto di subfornitura
(LORENZO DELLI PRISCOLI)
1. Introduzione: l'art. 6, co. 2, della legge n. 192/98. - 2. La natura della nullità che colpisce il recesso senza congruo preavviso. 3. Rapporti con l'abuso di dipendenza economica. - 4. La congruità del preavviso. - 5. Recesso e giusta causa. - 6. Rapporti con l'appalto - 7. Rapporti con le clausole vessatorie.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 257
Dei creditori dei patrimoni destinati ad uno specifico affare
(FEDERICO FERRO-LUZZI)
1. Premessa - 2. La delega al governo per la riforma del diritto societario e i patrimoni «dedicati» ad uno specifico affare: esigenze sottese alla previsione di cui alla legge delega - 3. Il decreto legislativo del 17 gennaio 2003, n. 7: dei patrimoni «destinati» ad uno specifico affare - 4. Lo «specifico affare» - 5. Il finanziamento destinato ad uno specifico affare - 6. Della destinazione di un patrimonio ad uno specifico affare - 7. Dei creditori dei patrimoni destinati ad uno specifico affare: quattro, distinte, fattispecie - 8. Dei creditori della società costituente un patrimonio destinato al perseguimento di uno specifico affare - 9. Dei creditori di un patrimonio destinato al perseguimento di uno specifico affare. - 10. Conclusioni. 1. - Premessa La «validità», o meno, di un istituto, dipende essenzialmente dalla capacità di questo di reagire, poi con coerenza, all'evento patologico. In altri termini. Mentre nella fisiologia degli eventi, quasi tutti gli istituti - dotati di un minimo di armonia interna - sembrano essere in grado di rispondere alle esigenze per le quali sono stati strutturati, la capacità di rimanere coerenti con l'idea fondante gli stessi nel momento in cui si verifica un evento patologico è propria solo di quelli realmente «efficaci». L'articolata disciplina dei patrimoni destinati ad uno specifico affare di cui alla riforma del diritto societario 1, sembra poter rappr...
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 107
La riforma del diritto societario: profili generali
(PAOLO MONTALENTI)
1. Premessa. - 2. La riforma: storia, finalità, caratteri generali. - 3. I principi della riforma nella legge delega e nelle norme delegate. - 4. Modularità degli schemi societari e autonomia statutaria. - 5. La semplificazione della disciplina della società per azioni... - 6. ... e della società a responsabilità limitata. - 7. Fusioni e trasformazioni. - 8. L'accesso ai mercati. - 9. Profili critici. Costituzione, conferimenti, strumenti finanziari. - 10. L'amministrazione della società per azioni. - 11. I gruppi. - 12. La società quotata. - 13. La società unipersonale. - 14. Una riflessione di sintesi.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 57
Professioni intellettuali e professioni c.d. non protette
(ANTONIO MARIA LEOZAPPA)
1. Premessa. - 2. La categoria delle professioni non protette tra indirizzi giurisprudenziali e legislazione speciale. La giurisprudenza costituzionale- - 2.1 (segue): la giurisprudenza civile e amministrativa. - 2.2 (segue): conclusioni sugli indirizzi giurisprudenziali. - 2.3 (segue): la legislazione speciale. - 3. L'art. 2229 c.c. e l'esercizio professionale. La disciplina degli atti. - 3.1 (segue): l'esercizio professionale come attività. Disciplina. - 4. L'esercizio professionale e il regime di protezione. - 4.1 (segue): l'esercizio professionale e l'attività di impresa. L'art. 2238 c.c. Il primo comma. - 4.2 (segue): l'art. 2238 c.c. Il secondo comma. - 4.3 (segue): Prestatore d'opera intellettuale, professionista intellettuale e lavoratore autonomo. - 5. Le professioni non protette. La fattispecie.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 227
Osservazioni sulle operazioni di concentrazione conglomerali
(STEFANIA SERAFINI)
Disciplina della concorrenza e del mercato. Concentrazioni tra imprese. Natura conglomerale dell'operazione e sua rilevanza ai fini della identificazione della fattispecie. Sussistenza. Elementi rilevanti ai fini della integrazione della fattispecie. Modifica strutturale delle condizioni di concorrenza sul mercato. Esclusione.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 27
La disciplina della circolazione delle partecipazioni sociali secondo il D.lgs. n. 6 del 2003
(SERAFINO GATTI)
1. La circolazione delle azioni: 1.1) Introduzione. 1.2) Struttura dell'art. 2355 c.c. Circolazione della partecipazione in mancanza di emissione dei titoli. 1.3) La circolazione delle azioni al portatore. 1.4) La circolazione delle azioni nominative mediante girata. 1.5) La circolazione delle azioni nominative mediante traslazione. 1.6) La circolazione delle azioni come strumenti finanziari dematerializzati. - 2. Limiti alla circolazione delle azioni. 2.1) Struttura dell'articolo 2355 bis. 2.2) Il divieto di circolazione delle azioni. 2.3) Le clausole di prelazione. 2.4) Le clausole di gradimento: evoluzione dell'istituto. 2.5) Continua: la garanzia dell'exit. 2.6) Limiti alla circolazione delle azioni e trasferimenti mortis causa. 2.7) Forma delle limitazioni alla circolazione delle azioni. - 3. Responsabilità in caso di trasferimento di azioni e quote non liberate. - 4. Pegno, usufrutto e sequestro delle azioni e delle quote. 4.1) Inquadramento sistematico dell'art. 2352 c.c. 4.2) La fattispecie costitutiva del vincolo tra disciplina vecchia e nuova. 4.3) Le ragioni della riforma. Gli spazi per l'autonomia privata. 4.4) La struttura dell'art. 2352 c.c. 4.5) Effetti del vincolo sull'organizzazione societaria. Una valutazione di sintesi. 4.6) Pegno, usufrutto e sequestro di quote. - 5. Il trasferimento delle quote di s.r.l. 5.1) Inquadramento sistematico dell'art. 2469 c.c. 5.2) La fattispecie de...
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 1
La responsabilità amministrativa degli enti ed i modelli di organizzazione e gestione di cui agli artt. 6 e 7 del d.lgs. n. 231/2001
(ALDO FRIGNANI)
Premessa. - 1.L'esperienza comparatistica. - 2.Caratteristiche della responsabilità dell'ente secondo il d.lgs. 231/2001. - 3.«Modelli organizzativi e gestionali» e responsabilità dei «soggetti in posizione apicale». - 4.«L'organismo di controllo». - 5.«Modelli organizzativi e gestionali» e responsabilità dei «soggetti sottoposti ad altrui direzione». - 6. Suggerimenti per la realizzazione del «modello» - 6.1. Redazione del codice etico. - 6.2.Individuazione delle aree a rischio. - 6.3. Procedure operative. - 6.4. Verifiche periodiche ed aggiornamenti del codice. - 6.5. Sistema sanzionatorio.- 6.6. Diffusione ed accettazione del «modello». - 7. Il problema dei collaboratori esterni. - 8. Il problema del gruppo di società.
Annata 2003 •
Fascicolo 1-4 •
Pagina 149