Problemi di legittimità costituzionale dell'art. 147 l. f. dopo la sentenza n. 142, 1970, della Corte Costituzionale
Sommario: 1. Ambito e limiti della dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 147 2° comma 1. f. -- 2. Critica della sentenza per la sostanziale «inutilità» e preferibilità sul piano logico di una sentenza interpretativa di rigetto. -- 3. La diversa impostazione del Satta del problema d'illegittimità costituzionale dell'art. 147 2° comma 1. f. -- 4. Pericoli e loro superamento nell'applicazione dell'art. 147 2° comma 1. f. -- 5. La dichiarazione di incostituzionalità della norma per la parte in cui nega al creditore la legittimazione a richiedere l'estensione del fallimento. -- 6. Il problema dell'illegittimità costituzionale del 1° comma dell'art. 147 1. f. e la sua possibile corretta impostazione. -- 7. Segue: possibile impostazione alternativa del problema a seconda della concezione seguita in ordine alla natura della responsabilità del socio. -- 8. La disparità di trattamento fra l'imprenditore commerciale e il socio ill. resp. nella disciplina dei presupposti per la dichiarazione di fallimento. -- 9. Eccezionalità della norma che assoggetta i soci al fallimento rispetto all'art. 5 1. f. e conseguente esigenza di rintracciare la « giustificatezza » di tale eccezionalità. -- 10. Criteri per il giudizio sulla ragionevolezza delle leggi. -- 11. Mancanza di qualsiasi « giustificatezza » nell'art. 147 nel quadro della disciplina vigente. -- 12. Possibile interpretazione dell'art. 147 1. f. adeguatrice della norma ai principi costituzionali.