Rivista del Diritto Commerciale e del diritto generale delle Obbligazioni

WALTER BIGIAVI

FALSO NELLA FIRMA DEL DELEGANTE E DEL TRAENTE

FALSO NELLA FIRMA DEL DELEGANTE E DEL TRAENTE (WALTER BIGIAVI)

Sommario: 1. Il problema. — 2. Falsità nella firma del delegante e nullità della doppia causa. — 3. Falso e concezione della delegazione (critica e rinvio). Delibazione equitativa del problema. Si afferma che, nel caso di falso nella firma del delegante, l’obbligazione delegato-delegatarie si caduca. —4. Argomenti avan­zati a favore di questa tesi : a) la presupposizione; — 5. b) la causalità della de­legazione pura (Butti); — 6. c) le corrispondenti nonno di diritto cambiario; — 7. d) critica di quest'ultimo argomento. So l’autonomia dell'accettazione cam­biaria valga solo ili fronte al terzo possessore od anello ili fronte al prenditore. — 8-9. Seguo. — 10. Riassunto e conclusioni. — 11. Il problema nella delegatio solvendi. Identità della soluzione. — 12. Il problema nella delegatio solvendi cambiaria. Se la perdita dell'azione di regresso da parto dell’accipiens in buona fede impedisca la ripetizione nei suoi confronti. — 13. Segue. Bisogna distinguere l’ipotesi di chi paga credendo vera la propria firma da quella di chi paga cre­dendo vera la firma del traente. In questo secondo caso identico rimane il que­sito sia con riguardo alla tratta, sia con riguardo allo chèque. — 14. Esame della giurisprudenza che nega la ripetizione contro l’ accipiens in b. f. da parte del trattario (di cambiale o di chèque) che abbia pagato credendo autentica la firma del traente. — 15. Se il principio dell’autonomia, dettato dalla leggo per lo obbligazioni cambiarie, possa valere anche con riguardo al pagamento. Il problema nei diritti anglo-sassoni. — 16. Segue l’esame negli ordinamenti anglo­sassoni. — 17. La tesi proposta dulia giurisprudenza (nostra e anglo-sassone) è esatta, sicché la ripetizione dove escludersi anche nel caso di pagamento (sebbene non preceduto da accettazione). Critica degli argomenti contrari, non sufficiente­mente vagliati dalla giurisprudenza. La ratio dell’indipendenza dell’accettazione dall’autenticità della firma del traente non risiede nella letteralità. — 18. Si critica l’argomento ricavato dalla necessità di tutelare i soli terzi possessori successivi all’accettazione. Conclusione. — 19. L’autonomia non vale nei con­fronti del possessore in « dolo ». — 20-21. Concetto di possessore in buona fede.  

Annata 1938 Fascicolo 1 Pagina 368

ISSN 2532-9839 | 2532-9847
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