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FILTRI ATTIVI
L’ASTRATTEZZA NEI TITOLI DI CREDITO*
Sommario: 1. Astrazione processuale. — 2. La causa del negozio giuridico. — 3. Negozi astratti. — 4. La causa delle attribuzioni patrimoniali. — 5. L’attribuzione patrimoniale astratta. — 6. Rapporto tra l'astrattezza del negozio e quella delle attribuzioni patrimoniali. — 7. Astrattezza e autonomia di disciplina. — 8. Astrattezza c causalità nell’ordinamento positivo italiano. — 9. L’astrattezza dell’obbligazione cambiaria. — 10. La causa dell’obbligazione cambiare. — 11. Pluralità delle obbligazioni cambiarie. — 12. Concorso di azioni e compensazione — 13. Opponibilità delle convenzioni extra-cambiarie. — 14. Posizione del possessore di buona fede. 15. Il possessore di bona fede nell’acquisto del titolo. — 16. Il possessore sciente del vizio causale. — 17. Il possessore sciente e le eccezioni ex causa. — 18. Posizione della dottrina. — 19. La cambiaria di favore. — 20. Possessore fraudolento. —. 21. Riassunto. — 22. Possessori anomali della cambiale. — 23. Giratario in garanzia. — 24. Ordine in derrate. — 25 Assegno bancario. — 26. Assegno circolare. 27. Titoli rappresentativi. — 28. Delivery order. — 29 Nota di pegno. — 30. Obbligazioni di società commerciali e titoli del debito pubblico. — 31. Titoli al portatore e nominativi.
IL REGOLAMENTO INTERNAZIONALE DEL DIRITTO ESCLUSIVO DI TRADUZIONE
Sommario: § 1 Il diritto esclusivo di traduzione nella conferenza di Berna del 1884. — § 2. La rielaborazione del 1885 e le norme della conv. del 1886. — § 3. La rielaborazione nella conferenza di Parigi del 1896. — § 4. Nella conferenza di Roma del 1928. — § 5. Le norme della convenzione panamericana. — § 6. Tendenze.
ESERCIZIO DEL COMMERCIO IN CONSTANZA DI FALLIMENTO E SUA DISCIPLINA GIURIDICA
Sommario: . Tema: qual è il mutuo rapporto fra i creditori costituenti la massa fallimentare ed i creditori post-fallimentari in relazione ai beni acquistati dal fallito con la sua nuova attività commerciale. Se il commerciante in istato ili fallimento possa essere nuovamente dichiaralo fallito. — 2. Opinioni sostenute in dottrina e probabile origine degli errori invalsi. — 3 La soluzione A forse da ricercare congiuntamente nell’efficacia separativa della sentenza di fallimento e in un parziale riconoscimento, da parte del diritto positivo, della natura unitaria dell'azienda (sempre negandosi tal natura in tesi generale). — 4. Separazione dei beni del defunto e parallela efficacia separativa della apertura del concorso. — 5. Insufficienza, ai Uni del presente problema, di quell’azione separativa. — 6. Opinioni correnti in dottrina circa la natura di « frutti civili » degli utili di un’azienda commerciale o industriale. Come sia probabilmente da ritenere che a riguardo degli utili il diritto abbia riconosciuto all'azienda il carattere di un» cosa. — 7. Determinazione, in coerenza con le premesse, dei significato dell’art. 699 cod. comm là dove dichiara acquisiti alla massa i beni che perverranno al debitore durante ili fallimento. Analoghe considerazioni per il caso dell’eredità — 8. Possibilità ed effetti della nuova insolvenza. Ragioni addotte dal Bonelli per negare la possibilità di una nuova dichiarazione di fallimento. — 9. Nesso organico tra questo problema e quello risoluto sopra. Cenni sugli effetti della immistione del Curatore negli atti del nuovo commercio del fallito. — 10. Conseguenze pratiche delle premesse. Limiti della facoltà, da parte del fallito, di disporre dei nuovi beni. Nullità degli alti a titolo gratuito. Condizioni di revocabilità degli atti a titolo oneroso. Ipotesi di bancarotta semplice che diventano, nel nuovo fallimento dichiarato in constami del vecchio, ipotesi di bancarotta fraudolenta. — 11. Quid juris, se la nuova attività esercitata dal fallito non sia attività commerciale. — 12. Una condizione giuridica analoga a quella contemplata nel presente studio; modi e condizioni della apprensione ila parte del Curatore dei beni di una eredità devoluta al fallito.
SVILUPPI E TENDENZE DELLA PROTEZIONE DELLE OPERE FOTOGRAFICHE
Sommario: § 1. Le tappe della protezione uniforme delle opere fotografiche nelle conle- renze internazionali del 1885, 1886, 1896, 1908. — § 2. Posizione dei problemi nella conferenza di Roma del 1928. — § 3. Le discussioni circa la durata della protezione. — § 4. Circa le formalità della protezione. — § 5. Circa lo fotografie di attualità. — § 6. Le decisioni della Conferenza di Roma. — § 7. Tendenza circa la protezione della fotografia come opera d'arte indipendentemente del suo merito. — § 8. La durata uniforme della protezione e le formalità della protezione. — § 9. Conclusioni.
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