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GLI AGENTI DI COMMERCIO E LA CONCLUSIONE DEI CONTRATTI (1)
Sommario: 1. Definizione. — 2. Non sono rappresentanti. — 3. Come si distinguono dagli altri ausiliari. — 4, Sono commercianti. — 5. Doveri professionali dell' agente. 6. Non devo fare concorrenza dannosa al principale. — 7. Questi a sua volta non deve fargli concorrenza. — 8. Conclusione dei contratti. — 9. Silenzio del principale. — 10. Poteri dell' agente. — 11. Egli ha un diritto privilegiato di ritenzione. 12. Rappresentanza giudiziaria. — 13. La provvigione. — 14. Il conto.
LE CONSEGUENZE IMMEDIATE E DIRETTE DELL'INADEMPIMENTO DOLOSO
Sommario: 1. Posizione dell'argomento. — 2. L'insegnamento in armonia colla tradizione dell'art. 1229 cod. civ. — 3. Chiarimenti circa questo insegnamento. a) Eliminazione di quanto riguarda il fatto del creditore ed il fatto illecito del terzo. — 4. b) Determinazione del concetto di condizione autonoma (nova causa). — 5. e) Incertezza di formulazione dell'insegnamento stesso. — 6. d) Determinazione del danno ulteriore. — 7. La distinzione del GABBA fra condizioni sopravvenute e condizioni preesistenti. — 8. Travisamento dell'insegnamento del GIORGI. — 9. Equivoco dottrinale del POTHIER. — 10. Influenza del DOMAT sull'inesatto indirizzo dei commentatori del C.N. — 11. Spiegazione analitica del materiale di fatto cui si riferisce l'art. 1229 cod. civ. a) L'art. 1229 presuppone il concorso di una condizione che non escluda nell'inadempimento la qualità di condizione sine qua non della conseguenza dannosa. — 12. b) Esclusione dei casi ove la concorrenza suaccennata riguardi soltanto la quantità del danno. — 13. e) Riduzione ad un problema probatorio dei casi ove sia dubbia la concorrenza suaccennata. — 14. d) Distinzione del danno prossimo e del danno ulteriore. — 15. Riassunto della teorica dell'art. 1229 cod. civ. — 16. Problemi d'interpretazione circa l'art. 1229 cod. civ.—16. Superiorità del sistema dell'art. 1229 cod. civ. rispetto alle formule della causalità normale o regolare.
NULLITA’ DI CONTRATTI DI VENDITA DI CAMBI A CONSEGNA (A TERMINE)
Sommario: 1, 2, 3. Giurisprudenza formatasi circa la validità dei contratti di cambi a consegna. Breve esposizione della legislazione sui cambi anteriormente al regime di monopolio, durante il monopolio, e dopo l'abolizione di esso. A partire dal 18 giugno 1921 si è tornati, almeno in gran parte, alla libertà del commercio dei cambi. — 4. La ratio legis ed i precedenti storici di queste disposizioni sui cambi. — 5 e 6. Loro carattere di diritto singolare interessante l' ordine pubblico. In nessuno dei tre distinti periodi della legislazione sui cambi la divisa estera può essere considerata come cosa incommerciabile. — 7. Limiti e natura dei divieti posti dalla legislazione sui cambi. — 8. Di regola la sanzione di questi divieti consiste in multe ed ammende: in nessun caso vi è una esplicita sanzione di nullità. — 9. Se nella legislazione dei cambi vi sia qualche implicita sanzione di nullità. — 10. Casistica : A) Contratti fra privati e privati. B) Vendita da una banca autorizzata ad un privato. a) Indebito diniego della banca a cedere divisa estera ad un privato che ne avrebbe diritto; b) Indebita cessione di divisa estera; c) Indebita cessione di divisa estera al cliente, per errore scusabile od inescusabile della banca; d) La banca venditrice cede la divisa estera indotta in errore dal dolo del cliente; e) Vendita ad un importatore che, alla scadenza, non ha più bisogno della divisa estera, perché il suo venditore straniero è inadempiente. C) Vendita di divisa estera ad una banca autorizzata: a) La banca compra a pronti; b) La banca compra a termine. — 11. Volontaria esecuzione del contratto. — 12. Novazione e conto corrente. — 13. Sovrapposizione di negozio cambiario al contratto avente per oggetto divisa estera. — 14. Riepilogo.
LE CLAUSOLE RELATIVE ALLA VUOTA DEL SOCIO DEFUNTO E IL DIVIETO DEI PATTI SUCCESSORII
Sommario: 1. Ragioni per cui tali clausole vengono inserite negli statuti. — 2, I patti relativi alla continuazione della società nella storia dei diritto. — 2, Il divieto dei patti successorii in riguardo all'art. 1732 cod. civ. — 4. Indagine storica e di diritto comparato sui patti successorii. — 5. Motivi ed estensione dell'art. 1118 cod. civ. 6. La cosa, oggetto della stipulazione di cui al detto articolo, deve essere considerata come dovente appartenere ad uno almeno dei contraenti in seguito all'apertura della successione. — 7. Utilità pratica di questa condizione. — 8. L'art. 1732 non ha alcuna relazione col divieto dei patti successori. — 9. Applicazione di tale massima ad un caso pratico. — 10. Le quote sociali devono essere inalienabili ? — 11. Il trasferimento della quota del defunto alla società o ai soci superstiti deve avvenire a titolo oneroso? — 12. Conclusione.
Sommario: 1. Oggetto del lavoro. — 2. Il bollo come segno caratteristico dello check. Come requisito della efficacia cambiaria del titolo. — 4. Emissione non conforme al codice: A) Disponibilità della somma. — B) Condizione del trattario — a) data di emissione, b) falsa data, c.) luogo di emissione, d) scadenza fissa, e) accettazione — 5. Assoggettamento dello check irregolare alle tasse cambiarie. Eccezioni del traente. — 6. Posizione giuridica dello check cambiariamente inefficace. 7. Regime degli assegni circolari. — 8. Assegni stranieri.
MATERIA BANCARIA E DIRITTO BANCARIO
Sommario: 1. Concetto di « operazione di credito » — 2. Classificazione delle operazioni di credito. — 3. Gli intermediari di credito indiretto: banchieri e banche o Istituti di credito. — 4. Le singole operazioni compiute dalle banche: A) Operazioni per cui le banche ricevono credito. — 5. B) Operazioni per cui le banche fanno credito. — 6. C) Operazioni per cui le banche ne, ricevono ne fanno credito. — 7-8. Classificazioni delle operazioni bancarie: operazioni passive e operazioni attive ; operazioni fondamentali e operazioni accessorie o sussidiarie. — 9. La legge economica che disciplina i rapporti fra le operazioni passive e le operazioni attive ed i suoi ridessi giuridici. — 10. La natura commerciale delle operazioni bancarie (art. 3, n. 11 cod. comm.): a) Se possono aversi operazioni di banca senza la partecipazione ad esse di un Istituto di credito: il concetto essenziale di « operazione di banca — 11-12 b). Se la dizione c operazioni di banca » usata nel numero 11, art. 3 cod. comm. comprende le sole operazioni bancarie ondamentali od anche le operazioni accessorie, — 13. c) Se le operazioni di banca sono commerciali p. r entrambe le parti o soltanto po' chi compie l'intermediazione de credito. — 14. Materia bancaria e materia di commercio: il c. d. diritto bancario come parte del diritto commerciale. — 15. Le fonti del diritto bancario. — 16. Gli Statuti ed i Regolamenti generali delle banche come eventuali fonti di diritto bancario. — 17. Le c. d. condizioni o regolamenti d'affare. — 18. I rapporti del diritto bancario colle altre scienze, in particolare colla tecnica bancaria e colla scienza bancaria. — 19. Il problema del metodo nello studio del diritto bancario. — 20. Partizione della materia.
IL PROGETTO AUSTRO-TEDESCO DI UN CODICE DI COMMERCIO
Sommario: I. La riforma del diritto generale delle obbligazioni. — 2. Tendenze della scienza del diritto privato. — 3. Il progetto attuale del codice di commercio. 4. Materia e ordine del progetto. — 5. Introduzione all'esame del progetto. Sistema. Fonti del diritto commerciale. — 6. I. libro: A. Commerciante. B. Registro di commercio. C. Firma. D. Libri. E. Procura e mandato. — 7. II. Libro: I. A. Società collettiva. II. B. Accomandita. C. Società tacita. — 8. III. Libro: Regole generali. 9. Vendita. — 10. Commissione. — 11. Spedizione, deposito, trasporto. — 12. Conclusione.
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